È il titolo del comunicato pubblicato in data odierna (5.12.2018) dall’ufficio stampa della Corte costituzionale, in cui si afferma quanto segue:
È incostituzionale la previsione di pene accessorie di durata fissa decennale (inabilitazione all’esercizio di una impresa commerciale e incapacità di esercitare uffici direttivi nelle imprese) per tutti coloro che siano condannati per bancarotta fraudolenta.
Lo ha deciso la Corte costituzionale con la sentenza n. 222 depositata oggi (estensore Francesco Viganò).
D’ora in poi, quindi, nel condannare un imputato per bancarotta fraudolenta il giudice penale dovrà determinare discrezionalmente la durata delle pene accessorie che si aggiungono alla pena principale della reclusione.
Al link sottostante si può leggere per esteso il comunicato, ove è presente anche rimando alla pronuncia depositata.
https://www.cortecostituzionale.it/documenti/comunicatistampa/CC_CS_20181205122144.pdf