BREVI CENNI SUL DOCUMENTO PUBBLICATO DAL CNDCEC
Il 29 novembre 2024 è stato redatta dalla Commissione di studio “Anticorruzione” e quindi pubblicata dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili “La disciplina whistleblowing – Aspetti procedurali e criticità”. Tale documento offre un’analisi dettagliata del d.lgs. 24/2023, con cui l’Italia ha recepito la Direttiva Whistleblowing (Direttiva UE 2019/1937 del Parlamento Europeo e del Consiglio), definendo strumenti e misure di tutela per la riservatezza e la garanzia della protezione da ritorsioni per coloro che segnalano illeciti o irregolarità all’interno delle organizzazioni, ovvero per chi ha riscontrato un sospetto illecito assumendosi la responsabilità di denunciare. Questa nuova disciplina allarga la visuale dal punto di vista dell’eticità includendo profili soggettivi e oggettivi nel perimetro di applicazione del Whistleblowing per eliminare definitivamente il fenomeno corruttivo oltre alla figura del dipendente pubblico. Si pone quindi maggiore attenzione sul privato più che sul pubblico, che ad oggi deve rispondere sia di responsabilità d’impresa che reputazionali. L’istituto giuridico del Whistleblowing è stato ideato proprio per assicurare ai dipendenti di enti pubblici e privati ovvero a soggetti terzi con cui dovessero avere rapporti lavorativi, come fornitori, la possibilità di segnalare, in un ambiente riservato e protetto, eventuali illeciti riscontrati nel contesto dei propri rapporti lavorativi.
Per effetto dei criteri adottati dal Legislatore, ossia consistenza del personale, settore di attività e adozione del MOG 231, sono soggetti all’obbligo di attivazione di un canale di segnalazione interna e all’implementazione delle misure organizzative idonee ad assicurare un sistema di tutela e protezione come previsto dalla nuova disciplina:
- le imprese con 50 e più dipendenti, anche laddove non abbiano adottato un Modello 231;
- le imprese che operano in settori cd. ‘sensibili’ (servizi, prodotti e mercati finanziari e prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, tutela dell’ambiente e sicurezza dei trasporti)
- le imprese con 50 e più dipendenti già dotate del Modello 231 (in tal caso il Modello deve essere adeguato in modo da garantirne la conformità alle disposizioni del Decreto);
- le imprese con meno di 50 dipendenti, solo se dotate di Modello 231
Domani 28 febbraio 2025, i soggetti definiti essenziali ( soggetti che operano in settori altamente critici come energia/trasporti/infrastrutture digitali) e importanti (produzione alimentare/corrieri/social network) dovranno completare le procedure di registrazione e aggiornamento delle informazioni sulla piattaforma dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale in base alle nuove disposizioni NIS -2 (in proposito si rimanda all’articolo 7 giugno 2024 disponibile sul nostro sito al seguente link https://www.studiolegaleghiselli.com/blog/direttiva-nis2-e-aziende-obblighi-e-sanzioni/)