A sancire il principio di cui al titolo è la Suprema Corte che, con sentenza n. 44053/2017 depositata il 25.09.2017, ha rigettato il ricorso del Procuratore della Repubblica che chiedeva l’annullamento della decisione del Tribunale del Riesame.
Il Tribunale aveva ritenuto non sussistenti i presupposti per sottoporre a vincolo reale l’azienda, in conseguenza della mancanza del fumus circa la commissione dei reati contestati.
La sentenza della Corte di Cassazione sottolinea che le condotte degli amministratori assumono rilievo penale ai sensi dell’art. 2625 c.c. (fattispecie di impedito controllo) e dell’art. 2634 (infedeltà patrimoniale) quando cagionino un danno (non precisato).